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Ciao Enzo.
Hai visto in quanti siamo venuti, oggi, per darti l’ultimo saluto?
Eravamo in tantissimi, c'eravamo tutti.
E siamo venuti non solo perché abbiamo perso il nostro Presidente, ma soprattutto perché abbiamo perso un amico che ha fatto parte della nostra famiglia, quella del Ventimiglia calcio.

Oggi ho seguito commosso questa cerimonia, seduto di fianco ai tantissimi ragazzi che anche tu in oltre quarant’anni hai contribuito a far crescere, trasformandoli in uomini, prima che in giocatori e osservando tutti questi ragazzi non ho fatto fatica ad immaginare i loro sentimenti.
A tutti loro tu hai trasmesso la tua passione ed il tuo orgoglio, la tua voglia di vincere, ma anche il rispetto per gli altri.
Poi, vedendo quante persone sono venute a salutarti, ho sentito tutto lo spessore della nostra storia, dei centoquindici anni di quella storia che anche tu hai contribuito a scrivere.

Non ce lo aspettavamo che ci lasciassi così presto, Enzo, ma la vita, purtroppo è così: gli amici con cui si è lottato per una vita “vanno avanti”, mentre ad alcuni di noi è chiesto di restare. Forse perché il nostro compito non è ancora esaurito, adesso noi dobbiamo portare avanti il lavoro che tu hai iniziato e facendolo (stanne certo), seguiremo la strada che tu hai tracciato.

In questo momento ripenso alle tante partite che abbiamo visto insieme, alle tante discussioni, alle polemiche infinite e questo mi fa sentire più saggio e felice; è un filo robusto, di quelli che mi resteranno per sempre tra la memoria e il cuore.
Non posso dire che siamo sempre stati d’accordo su tutto, ma ricordo anche che per te l’amicizia era un grande valore e non poteva essere messo in discussione da nessuno.
E l’amicizia che si è respirata e che si continua a respirare nella nostra grande famiglia granata, custodisce il senso della vita, è uno di quei “grandi Ideali” che rendono la vita migliore.

Una cosa ti ho sempre invidiato… Se c’era una persona distante da qualsiasi finzione o compiacenza, quello eri tu e questo insegnamento mi rimarrà impresso per sempre.
La tua fierezza era solida, ed era tutta appoggiata sulla roccia, rappresentata dalla storia della nostra Società sportiva, che dalle nostre parti non ha uguali e che tu hai rappresentato a tutti i livelli per mezzo secolo.

Ti avevo incontrato per strada, pochi giorni fa e malgrado entrambi sapevamo benissimo come stessero le cose, non ho udito da parte tua un solo lamento o un’incertezza, tu che di solito avevi l’argento vivo addosso hai dovuto passare gli ultimi istanti di questa vita facendo fatica anche solo a parlare. Perché il male, che in te aveva compiuto la sua traiettoria, ti aveva ormai irrimediabilmente segnato…
Hai perso l’ultima partita, quella contro il mostro che ti ha portato via, ma come sempre (e ne ero sicuro) hai combattuto fino alla fine, insieme a chi ti ha accompagnato nell’ultima fase della tua vita.

Buon viaggio, Enzo. Ti ricorderemo per sempre.

                                                                                 franKone